2009: sarà l’anno delle moto ecologiche?
01/01/2009 - Nicola Ventura
Consumano poco, ma quanto inquinano? La domanda spesso calza ai veicoli a due ruote. Che, a fronte di innegabili vantaggi in termini di praticità e congestionamento urbano, trovano una nutrita schiera di detrattori proprio sul fronte delle emissioni nocive.
Alla polemica senza fine le case rispondono con un’anima sempre più verde, senza ovviamente dimenticare che la manutenzione del mezzo – e quindi la coscienza civica del guidatore – conti parecchio: carburazioni troppo ricche equivalgono ineluttabilmente ad aria meno pulita e a tasche più vuote.
Elettrica o, addirittura, a idrogeno, la moto può assestare una buona spallata ai motori endotermici che, con una serie infinita di variazioni sul tema, la fanno da padrone da oltre un secolo, incastonati nei telai dagli schemi più disparati. Sono gli Stati Uniti a richiedere a gran voce che la moto abbia una coscienza sempre più verde: e il mercato stesso potrebbe guidare – in tutti i sensi – il cambiamento. “Nell’affrontare molte sfide legate alla qualità dell’aria respirata – commenta Karl Simon, responsabile per i trasporti in seno all’ agenzia governativa preposta alla protezione dell’ambiente – ognuno deve fare la propria parte. Quindi, anche se motocicli e scooter rappresentano una piccola percentuale in termini di emissioni nocive, non significa che i produttori non debbano essere incentivati ad utilizzare tecnologie nuove, più pulite”.
I grandi stanno alla finestra, tranne qualche raro caso che punta più sull’elettrico che sull’ibrido, ma startup come Zero Motorcycles e Brammo sembrano pronte al grande salto: questo sulla carta, perché molto dipenderà dalla rete di vendita e, almeno inizialmente, dagli incentivi all’acquisto concessi. “I motocicli – sostiene Craig Bramsher, fondatore di Brammo – sono la soluzione perfetta. In base alla tecnologia odierna, almeno, e per un mezzo al 100% elettrico”. Vero: un motore elettrico, con la sua curva di coppia costante, elimina il bisogno di frizione, cambio e (ovviamente) impianto di scarico, a fronte di un incremento di peso dovuto all’adozione delle batterie.
Eppure, in campo automobilistico molti produttori di spicco sono scesi in campo con proposte pronte ad entrare in commercio a medio periodo, diciamo entro un paio di anni; per quanto riguarda le due ruote, pullulano i piccoli (buona parte dei quali con i fari a mandorla) ma latitano i colossi. Aspettando Godot – pardon, Honda, Ktm e Yamaha che, in ordine alfabetico, sembrano più avanti degli altri promettendo moto elettriche entro il prossimo triennio – bisognerà migliorare due aspetti chiave: autonomia e tempi di ricarica.
E se il futuro prossimo fosse ibrido? Certo, in questo caso ci sarebbe ancora il problema delle emissioni, ma le proposte tricolori di Piaggio e Malaguti (nonché, per andare oltralpe, Peugeot) non sono da sottovalutare. Anzi, i 60 km al litro promessi – ovviamente, si parla di consumo combinato – da Piaggio per il proprio Mp3 Hybrid possono fare gola a molti. E chi ricorda come il modello V5A1T, ovvero la Vespa 50, prometteva di percorrere 70 km con un litro di miscela nel lontano 1963 e negli anni a venire, beh… ha fatto i conti senza l’oste. Ovvero i blocchi del traffico che escluderebbero il piccolo due tempi da 49cc e da 1,45CV dalla faccia della terra, o quasi.
Una nota a parte meritano i motori endotermici con alimentazione a gasolio: il diesel non ha mai legato più di tanto con le due ruote. E se l’unico modello che ha riscosso un certo successo è stata l’indiana Royal Enfield (95 km/h di punta massima ma anche qualcosa come 85 km/litro dichiarati!), la via dell’Olimpo sembra preclusa al pur nutrito manipolo di aziende – non certo di dimensioni mastodontiche – che propongono trasformazioni molto interessanti dal punto di vista tecnico, ma probabilmente non destinate a scalare le classifiche di vendita.
Sul fronte-idrogeno, il commuter urbano Env è in circolazione da qualche tempo, ma è in quel di Hamamatsu – quartier generale Suzuki – che sembrano riposte le maggiori speranze di uno sviluppo rapido. La Crosscage ha debuttato al salone di Tokio nel tardo 2007 come concept-bike: è arrivata su strada a primavera inoltrata di quest’anno. Il passo successivo sarà il concessionario sotto casa?
Fonte: http://mytech.it