Volvo V60 ibrida plug-in: nel 2012 inizierà la commercializzazione
26/10/2011 - Nicola Ventura
All’inizio del 2011, Volvo ha presentato la V60 ibrida plug-in, un’automobile praticamente già pronta per la produzione con emissioni di anidride carbonica inferiori a 50 g/km. L’ibrida plug-in, che sarà lanciata
sul mercato nel 2012, è il risultato della stretta collaborazione tra Volvo e la società svedese di fornitura di energia elettrica Vattenfall.
«Nessuna industria né organizzazione può affrontare la sfida climatica da sola. La nostra missione è sviluppare auto praticamente prive di anidride carbonica, ma un futuro sostenibile deve essere creato con la collaborazione di tutti i membri della società. Questo progetto mostra come la collaborazione tra esperti di diverse aree sia in grado di avvicinarci ancora di più al passaggio dai singoli prodotti privi di anidride carbonica a un vero e proprio stile di vita favorevole al clima,» afferma Stefan Jacoby, presidente e amministratore delegato di Volvo.
Nel gennaio 2007, Volvo e Vattenfall AB hanno avviato una partnership industriale il cui scopo era testare e sviluppare la tecnologia plug-in. Questa iniziativa comune ha portato alla fondazione di una società in comproprietà, la V2 Plug-in-Hybrid Vehicle Partnership HB.
Metà delle emissioni di CO2, ma tutto il piacere di guida
Il lavoro di sviluppo è stato finanziato congiuntamente. Ora il progetto è giunto nella fase che precede l’introduzione vera e propria sul mercato della prima ibrida plug-in. Si tratta di un’automobile accattivante, che offre all’utilizzatore le migliori qualità sia delle auto elettriche sia dei veicoli alimentati a gasolio: consumi di carburante e livelli di CO2 molto bassi abbinati a un’ampia autonomia e prestazioni elevate.
«Un aspetto importante del progetto è stato mantenere l’eccellente piacere di guida, l’elevato standard di sicurezza e il lussuoso comfort della Volvo V60. Allo stesso tempo, le emissioni di CO2 e i consumi di carburante verranno dimezzati rispetto a quelli dei veicoli attualmente disponibili sul mercato,» commenta Stefan Jacoby. Poi aggiunge: «Stiamo facendo passi da gigante verso il nostro sogno «DRIVe obiettivo Zero», ovvero la ricerca di un ‘livello zero’ di emissioni. Di fatto, quando la V60 ibrida plug-in sfrutta solo l’energia elettrica e viene ricaricata utilizzando fonti rinnovabili, questo obiettivo si può considerare già raggiunto.»
Costi del carburante ridotti
Quando è alimentata esclusivamente a energia elettrica, la V60 ibrida plug-in ha un’autonomia fino a 50 chilometri. L’autonomia operativa complessiva dell’auto arriva a 1200 km. Le emissioni di anidride carbonica saranno in media di 49 grammi per chilometro (NEDC combinato) e i consumi pari a 1,9 litri per 100 km.
Il costo del pacco batteria farà aumentare il prezzo dell’ibrida plug-in rispetto a quello di una Volvo V60 con un normale motore a combustione. Tuttavia, i costi del carburante saranno pari a un terzo di quelli di un motore a combustione convenzionale. Il costo dell’energia elettrica necessaria, in Svezia, ammonterebbe a circa 25 corone (3 euro) ogni 100 km. Il costo esatto varierà da un mercato all’altro. La V60 ibrida plug-in può essere ricaricata tramite una normale presa elettrica domestica, a casa o in qualunque altro luogo in cui viene parcheggiata. Il tempo di ricarica è di circa cinque ore se l’auto viene ricaricata a casa.
L’energia elettrica offre una serie di vantaggi
L’elettrificazione del settore dei trasporti costituisce un importante passo avanti nella lotta contro i cambiamenti climatici. L’elettricità è una fonte di alimentazione estremamente vantaggiosa:
un motore elettrico è quasi quattro volte più efficiente di un normale motore a combustione. Questo significa che un’auto elettrica consuma meno energia e quindi produce meno emissioni, anche se alimentata da un mix di fonti di energia elettrica che include i combustibili fossili;
in Europa è stato fissato un tetto per le emissioni nell’ambito della produzione di energia elettrica. Questo significa che anche se tutti i veicoli dovessero essere alimentati elettricamente, di per sé la produzione di energia elettrica non potrebbe generare una quantità maggiore di anidride carbonica. Tale tetto per le emissioni verrà gradualmente abbassato nel corso del tempo;
l’elettricità è una fonte di energia eccellente. Non vi è il rischio che si esaurisca e può essere prodotta praticamente senza alcuna emissione di CO2. Ad esempio, la Vattenfall sta lavorando per dimezzare le emissioni dell’azienda entro il 2030 e diventare «climate neutral» (ovvero, non inquinante) entro il 2050;
le emissioni provenienti da milioni di tubi di scappamento vengono trasferite a un numero ristretto di stabilimenti, che sono più facili da controllare e che opereranno in base ai diritti di scambio delle quote di emissione, un concetto che attualmente non si applica al settore dei trasporti;
i veicoli elettrici utilizzano una quantità di elettricità relativamente esigua e l’aumento dei consumi sarà ampiamente coperto dagli ambiziosi piani di espansione per le fonti di energia rinnovabili in tutta Europa. Un’unica stazione eolica, ad esempio, produce una quantità di energia rinnovabile sufficiente ad alimentare 1000 auto elettriche. Vattenfall offrirà agli acquirenti della V60 ibrida plug-in un contratto che comprende l’erogazione di energia elettrica derivata da fonti rinnovabili.
Rapida espansione della produzione di energia elettrica rinnovabile
La produzione di energia elettrica è in rapida espansione. L’energia eolica è in fase di introduzione commerciale su larga scala e continua a espandersi; i biocarburanti sostituiranno quelli fossili su un ampio fronte; si prevede che l’energia derivante dal moto ondoso potrà essere pronta per la commer-cializzazione entro dieci anni e si sta attualmente sviluppando una nuova tecnologia per ripulire le emissioni di CO2 delle centrali elettriche a carbone. Alla Volvo, lo sviluppo della V60 ibrida plug-in procede parallelamente a quello della Volvo C30 Electric, alimentata interamente da energia elettrica.
«Questi due tipi di automobile sono complementari. Con un’ibrida plug-in, il conducente dipende interamente dalle stazioni di ricarica quando percorre lunghi tragitti. Il futuro mercato delle auto elettriche sarà caratterizzato da un mix di auto interamente elettriche e di ibride plug-in,» afferma Stefan Jacoby.