Volvo avvia lo sviluppo delle celle a combustibile per ampliare il raggio operativo dei modelli elettrici
06/11/2010 - Nicola Ventura
Volvo è in procinto di compiere il passo successivo verso la tecnologia che consentirà il lancio delle auto elettriche di prossima generazione. Con il sostegno dei laboratori di ricerca dell’Agenzia Svedese per l’Energia, l’azienda sta avviando lo sviluppo di una cella a combustibile
in grado di ampliare il raggio operativo di un’auto elettrica in assenza di emissioni di anidride carbonica. L’obiettivo è quello di mettere a punto due prototipi di chassis basati sul modello della Volvo C30 DRIVe Electric che possano essere testati nel normale traffico cittadino nel 2012.
“Questa iniziativa rappresenta un’entusiasmante ampliamento delle nostre attività in favore dell’elettrificazione. Il costo e le dimensioni delle batterie fanno sì che le automobili elettriche al 100% continuino ad avere un raggio operativo relativamente limitato. Le celle a combustibile possono essere un modo di estendere la distanza percorribile da queste vetture prima della ricarica successiva. Il progetto ci consente inoltre di acquisire maggiori conoscenze sulle celle a combustibile e sull’idrogeno,” spiega Stefan Jacoby, Presidente e CEO di Volvo.
Volvo sta portando avanti questo progetto in collaborazione con la società Powercell Sweden AB. In questa prima fase si sta conducendo uno studio preliminare del cosiddetto Range Extender, che consiste in una cella a combustibile con reformer. Il reformer ha il compito di spezzare le molecole del combustibile liquido, in questo caso la benzina, e creare gas idrogeno. Nella cella a combustibile, questo gas viene convertito in energia elettrica, che viene a sua volta utilizzata per alimentare il motore elettrico dell’automobile. La tecnologia consente di generare elettricità in completa assenza di emissioni di monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx) e particolato. L’elevata efficienza del processo consente di ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) in modo significativo rispetto a quelle di un veicolo tradizionale. I prodotti finali sono elettricità, acqua e un’esigua quantità di anidride carbonica. La tecnologia può essere adattata anche ai combustibili rinnovabili.
Si prevede che questa tecnologia possa estendere il raggio operativo di un’auto elettrica fino a un massimo di 250 km, in aggiunta alla distanza percorribile con il pacco batterie della vettura. L’industria delle celle a combustibile prevede che il perfezionamento della tecnologia e la produzione su vasta scala contribuiranno al continuo e progressivo miglioramento del rapporto costi-benefici di questa tecnologia.
Nella fase successiva, per la quale resta ancora da definirsi il ruolo dell’Agenzia Svedese per l’Energia, Volvo e Powercell realizzeranno due vetture – basate sull’attuale Volvo C30 DRIVe Electric – da utilizzare per una serie di test il cui inizio è previsto nel 2012.
“Abbiamo appena mosso i primi passi in questa direzione ed è ovviamente troppo presto per parlare di introduzione sul mercato di auto elettriche dotate di Range Extender. La decisione a livello industriale potrà essere presa soltanto quando ne sapremo di più delle celle a combustibile e delle opportunità che offrono,” conclude Stefan Jacoby.