Genova: inaugurata la rete di ricarica per veicoli elettrici
08/05/2013 - redazione
Grazie ad un protocollo d’intesa tra Enel e Comune di Genova, nell’ambito del progetto “Genova Smart City”, sono state installate 17 nuove infrastrutture di ricarica, 13 a disposizione dei cittadini e 4 del servizio di car sharing. Alla cerimonia parteciperanno il sindaco Marco Doria, gli assessori Anna Maria Dagnino e Francesco Oddone, il vicepresidente di Genova Smart City Paolo Pissarello e Livio Gallo, direttore Enel Infrastrutture e Reti.
Dopo l’inaugurazione ufficiale della colonnina elettrica in piazza Matteotti, un corteo di auto e moto elettriche partirà alla volta del Porto Antico. Presenzieranno anche due aziende socie dell’associazione Genova Smart City che hanno deciso di investire nel settore della mobilità elettrica: Ecomission, ramo aziendale di Teknit produttrice di scooter elettrici, leader italiano nel settore e Syntonia che offre alla città un servizio di noleggio di auto moto e bici elettriche.
«È caduto il muro di gomma – ha evidenziato l’imprenditore genovese Pilloni. presidente di Teknit – qualche cosa si sta muovendo sul territorio genovese. L’iniziativa lanciata dal Comune di posizionare queste nuove colonnine Enel non può che trovarci favorevoli. Il progetto Ecomission, per parte sua, prevede anche la realizzazione di una colonnina di ricarica, progettata dall‘architetto Castanini che grazie ad un cofinanziamento della Regione Liguria consentirà di mettere a disposizione gratuitamente dieci di queste colonnine negli spazi dei soggetti privati che ne faranno richiesta, andando così a rafforzare la rete di distribuzione delle ricariche per i fruitori di veicoli elettrici lanciata dall’amministrazione. Tra i richiedenti ricordiamo gli istituti scolastici come il Fermi, Ipsia Odero e gli Emiliani, oltre all’Università di Genova, il centro commerciale Ikea, l’Istituto Italiano di Tecnologia, Ansaldo Energia e altri. Questo progetto era stato anticipato lo scorso ottobre ed è stato mantenuto. Le nostre colonnine verranno presentate ufficialmente a fine maggio».
Genova, grazie ad un interesse maggiore delle realtà locali e alla presenza di Ecomission, leader assoluto in Italia nel campo della mobilità elettrica su due ruote per vendite e prodotti, potrebbe diventare presto la capitale della mobilità elettrica, nonostante ci sia da recuperare un gap con altre città come Pisa (200 colonnine), Firenze (140 colonnine, con possibilità da parte del cittadino di richiedere una nuova postazione al Comune) e Milano (50 colonnine).
«Le colonnine di ricarica Ecomission non sono concorrenziali a quelle di Enel – ha continuato Pilloni – andranno ad integrarsi con quest’ultime, consentendo una capillare diffusione in tutta la città di questi fondamentali supporti alla mobilità. Lo dimostra anche la trattativa che si sta portando avanti con Enel: utilizzare lo stesso software nelle colonnine, in modo che ci sia interscambiabilità, consentendo al guidatore, attraverso un badge, di utilizzare senza problemi tutti i punti ricarica. Con una differenza però: per noi l’energia elettrica deve essere fornita gratuitamente, per questo i clienti con badge Ecomission che useranno un colonnina Enel saranno rimborsati. Sì, esatto: pagheremo noi la bolletta. L’utilizzo delle nostre colonnine sarà gratuito, ma un nostro cliente che ne userà una Enel non pagherà, perché interverremo noi».
Vale anche la pena ricordare, in controtendenza alla crisi, che la fortuna di Teknit si chiama Ecojumbo, diventato in pochi anni lo scooter elettrico più venduto in Italia e se anche le colonnine dovessero riscuotere lo stesso successo, il progetto Ecomission si potrebbe aprire a panorami ancora più grandi. Basti pensare, per capire dove volgerà il futuro, che questo scooter si ricarica con solo 40 centesimi, è esente dal pagamento del bollo e gode di una riduzione della RC del 50%. Ma soprattutto si possono fare 200 km con un euro.
Lo sa bene Marco Rismondo, giardiniere di Sestri Ponente che, in pochi anni, ha fatto quasi 18 mila chilometri con il suo Ecojumbo. «Per lavoro mi devo spostare spesso – ha spiegato Rismondo – ma con un mezzo “classico” a fine mese spendevo centinaia di euro di benzina così ho comprato uno scooter elettrico. Sono arrivato a fare quasi 65 chilometri senza ricaricarlo e ho fatto un calcolo che il mezzo, più o meno, mi costa 7 centesimi ogni 10 chilometri. Oltre alla distanza, vorrei parlare anche della resistenza: per arrivare alla pineta di Arenzano si deve salire per una strada con una pendenza del 14% ed io peso più di 100 kg. Beh, il mezzo non ha mai avuto problemi, dimostrando una tenuta unica».