Trentino: crollano le vendite di auto, tengono solo le ecologiche
17/01/2009 - Nicola Ventura
TRENTO. Un tracollo. Il mercato dell’auto in Trentino ha perso nel 2008 il 21,43% rispetto all’anno precedente: in totale 4.638 veicoli immatricolati in meno. E’ il dato peggiore fra le province del Triveneto, ancor più sorprendente se si raffronta con quello dei cugini altoatesini,
che fanno registrare invece il secondo migliore (-13,06%, poco sotto la media nazionale, 13,57%). Un dato che gli addetti ai lavori spiegano con la mentalità del trentino medio, incline alla prudenza soprattutto quando si attraversano momenti di crisi. Così, mentre gli autosaloni sono pressoché deserti, nelle officine si lavora a pieno ritmo. Come dire: intanto vado avanti con l’auto vecchia, quella nuova me la farò quando sarà “passata la nottata”.
La statistica sulle immatricolazioni nel Triveneto è stata pubblicata ieri da “Il Sole 24 Ore”, supplemento Nord-Est. La fonte è l’Unrae, l’Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri, che ha elaborato i dati rilevati dal Ministero dei trasporti. Dopo un anno, il 2007, che aveva fatto registrare una lieve ripresa (circa 400 veicoli in più) anche grazie agli incentivi alla rottamazione, nel 2008 il crollo è stato drastico: si è passati da 21.645 a 17.007 mezzi. A risentire del calo principalmente i clienti privati, scesi da 17.285 a 12.885, mentre quelli aziendali sono passati da 4.360 a 4.122.
Tra le marche, conferma il suo dominio la Fiat, con 3.080 veicoli immatricolati e un calo del 19,88%. Segue la Volkswagen, a quota 1.674, in flessione del 18,46%. Soffrono di più Ford e Opel, entrambe a quota 28%, Renault (-25) e Toyota (-30). Fuori dalla top-ten, da segnalare il calo di Alfa Romeo (-50,52%, con un calo di 146 vetture) e la crescita di Subaru (+47,97, con 71 auto in più).
Quanto alla graduatoria delle province, il minor calo percentuale delle immatricolazioni nel raffronto fra 1008 e 2007 riguarda Pordenone (-11,35%), seguita da Bolzano (-13,06%), Rovigo (-15,45%), Venezia (-15,79%), Belluno (-15,84%), Verona (-16,04%), Gorizia e Udine (-17,43%), Treviso (-17,60%), Trieste (-19,10%), Padova (-20,05%), Vicenza (-20,07%) e Trento (-21,43%). I numeri assoluti vedono il Veneto largamente in vetta, con 166.145 veicoli immatricolati (-16,73%), rispetto ai 42.840 del Friuli Venezia Giulia (-16,18%) e ai 30.571 del Trentino Alto Adige (-17,92%).
La contrazione nelle vendite – osserva il Sole 24 Ore – ha una ricaduta diretta sulle casse provinciali: nel Triveneto sono stati riscossi 26 milioni di euro in meno derivanti dall’Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione al pubblico registro automobilistico. Nella provincia di Trento il calo è stato dell’11,07%, con un passaggio dai 9.204.116 euro del 2007 agli 8.182.281 del 2008.
In questa situazione di difficoltà generalizzata, i trentini stanno dunque a guardare. Interesse viene dimostrato solo nei riguardi dei veicoli a Gpl e metano. Una tendenza che si riscontra anche su scala nazionale, dove a fronte di un calo complessivo di 341.286 immatricolazioni (2.173.504 il totale), è stata significativa la crescita delle vetture bi-fuel, cioè benzina-gpl (74.655) e benzina-metano (79.708). Queste nel complesso hanno fatto registrare – insieme alle 3.414 ibride ed elettriche – una crescita assoluta di circa 63.000 immatricolazioni, pari ad un incremento del 66,5%, con una quota di mercato sul totale dell’immatricolato praticamente raddoppiata (dal 3,8% al 7,3%). Boom per le citycar, più “risparmiose” e comode da parcheggiare. Il segmento in questione è l’unico ad essere cresciuto nel 2008, non solo come quota di mercato (che ha raggiunto il 20,5%, guadagnando oltre 3 punti), ma anche in termini assoluti, passando dalle 437.420 unità del 2007 alle 446.313 dello scorso anno (+2%).
Fonte: http://trentinocorrierealpi.repubblica.it