Consorzio Ecogas: nel 2030 670 milioni di m3 di biometano da Forsu
03/05/2015 - redazione
“Una proiezione recentemente elaborata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile prevede che ‘al 2030, avviando a stabilizzazione anaerobica circa 9 milioni di tonnellate di Forsu, si otterranno circa 670 milioni di m3 di metano’. Una prospettiva di grande interesse per lo sviluppo delle auto a gas.”
Lo ha dichiarato Alessandro Tramontano, Presidente del Consorzio Ecogas, organismo rappresentativo del settore del GPL e del metano per autotrazione, in seguito all’approvazione, da parte del Parlamento europeo, della direttiva che fissa al 7% il limite massimo di biocarburanti derivati da colture agricole per il raggiungimento dell’obiettivo del 10% di fonti alternative nei trasporti al 2020 e che promuove al contempo i biocarburanti di seconda generazione, per esempio quelli derivati da alcuni tipi di rifiuti, di residui e da nuove fonti come le alghe. Il piano, sottolinea un comunicato stampa del Parlamento europeo, mira a ridurre le emissioni di gas a effetto serra derivanti dal crescente utilizzo di terreni agricoli per le colture impiegate per la produzione di biocarburanti.
“Anche in Italia – ha proseguito Tramontano – si fa sempre più definito il quadro nel quale si vanno ad inserire i biocarburanti, in un’ottica di sviluppo delle fonti rinnovabili nel settore dell’autotrazione.”
Nei giorni scorsi infatti il Gestore Servizi Energetici ha pubblicato le Procedure applicative per l’incentivazione del biometano – in attuazione delle disposizioni del DM 5 dicembre 2013 (art. 8.2) – sottoponendole a consultazione. Il documento illustra il processo di qualifica degli impianti, valido per i tre meccanismi incentivanti ( articoli 3, 4 e 5 del decreto) e si articola nei seguenti capitoli: capitolo 1 – “Inquadramento generale”, nel quale sono sintetizzati i principali concetti del decreto e illustrate le modalità per l’attuazione dell’art.4 del provvedimento (incentivazione del biometano utilizzato nei trasporti); capitolo 2 – “La procedura di qualifica degli impianti di produzione del biometano”, in cui sono indicati i requisiti di accesso e la documentazione funzionale allo svolgimento della qualifica e alla comunicazione della data di entrata in esercizio. Eventuali osservazioni e proposte alle Procedure applicative possono essere trasmesse al GSE entro il 22 maggio 2015.
Il biometano – così come anche, in prospettiva, il biopropano da biomasse – è una risorsa il cui impiego per la produzione di carburanti alternativi si preannuncia importante: può essere efficientemente prodotto da diverse fonti, la composizione del combustibile rinnovabile è esattamente la stessa del gas proveniente dall’estrazione di gas naturale consentendo al biometano di essere miscelato al gas naturale a qualsiasi percentuale e senza problemi per i motori dei veicoli, può essere trasportato e distribuito convenientemente nelle reti del gas naturale.
“Una parte considerevole di biometano arriverà dalla digestione anaerobica di sottoprodotti agricoli e da colture di integrazione. A tale proposito, a maggior ragione, gli stessi mezzi agricoli potranno utilizzare questo carburante (sono già disponibili nei listini trattori alimentati a biometano), oppure usufruire della nuova tecnologia dual fuel diesel metano – conclude Tramontano –, questo a beneficio delle colture grazie al fortissimo abbattimento di tutti gli inquinanti ed in particolare delle polveri sottili. Una prosecuzione equilibrata del processo che porterà le rinnovabili a contribuire sensibilmente a ridurre l’impatto ambientale nel mondo del trasporto è fondamentale per salvaguardare ecosistemi, suolo e agricoltura e gestire al meglio tutto quanto può essere utilizzato per produrre energia, quali scarti, residui e rifiuti”.