Metano e Gpl obbligatori in Lombardia: il Governo dice no ma la Regione non ci sta
19/02/2015 - redazione
“Ci sono parecchi elementi che dovrebbero indurre il Governo a ravvedersi. La modifica normativa che abbiamo introdotto garantisce parità di trattamento tra gli operatori e punta innanzitutto a tutelare la salute dei cittadini, a migliorare la qualità dell’aria, e ad alleggerire il peso delle procedure europee di infrazione per il superamento dei limiti di inquinamento atmosferico che grava sulla Lombardia”. Lo dice Mauro Parolini, assessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario, dopo che il Governo ha impugnato la legge, approvata all’unanimità da Regione Lombardia, lo scorso dicembre, sulle nuove regole per la vendita di carburanti.
In riferimento alle ‘misure limitative della concorrenza’, che, secondo i rilievi del Governo, la legge regionale introdurrebbe, l’assessore Parolini sottolinea che “l’obbligo di aggiungere i prodotti metano, Gpl ed elettrico non solo è subordinato alla effettiva possibilità tecnica ed economica degli operatori a sostenere gli interventi, ma ha anche un limite temporale”. “Infatti – spiega l’assessore – esso cesserà una volta raggiunto il numero di impianti, individuato dalla programmazione regionale, che consenta l’equilibrio nella vendita e distribuzione dei diversi tipi di carburante”.
“Questa legge – conclude Parolini – si pone all’interno di un percorso che Regione Lombardia ha intrapreso da anni, per offrire ai consumatori una scelta veramente alternativa di carburanti a basso impatto, che ci colloca al primo posto a livello nazionale in termini di numero di impianti e si muove con largo anticipo rispetto al recepimento delle normative europee, che imporranno a tutti i Paesi membri di ampliare le reti di distribuzione di carburanti alternativi”.