Asterion LPI 910-4, la prima ibrida di Lamborghini
12/10/2014 - daniele.pizzo
Alla fine anche Lamborghini ha ceduto alla tentazione dell’ibrido, presentando al Salone di Parigi 2014 la Asterion LPI 910-4, una supercar con propulsione ibrida plug-in che lascia intendere il futuro lancio di una Lambo con doppia motorizzazione, elettrica e termica. Lascia intendere perché la Asterion è ancora un prototipo, sebbene Stephan Winkelmann, Presidente e CEO della Casa di Sant’Agata Bolognese si sia spinto ad affermare che “i sistemi ibridi Plug-in rappresentano oggi per noi l’ opzione migliore, perché ci permettono di mantenere intatta l’esperienza di guida fortemente emozionale che deve essere la firma di Lamborghini”.
L’architettura ibrida della Asterion consiste di tre unità elettriche: un motore/generatore che funge anche da motorino d’avviamento, che è piazzato tra il V10 da 5.2 litri e 610 CV ereditato dalla Huracan e il cambio a doppia frizione, e due motori elettrici posizionati sull’asse anteriore per una potenza “elettrica” totale di 300 CV. Tre le modalità di guida previste, selezionabili attraverso pulsanti al volante: in modalità ibrida il motore termico viene combinato alle tre unità elettriche assicurando così una trazione integrale permanente; una modalità elettrica “pura” in cui la spinta è fornita dai due motori anteriori ed una terza che escludere i motori elettrici per dare campo libero al solo V10, per un’esperienza di guida più “tradizionale”.
La Asterion LPI 910-4 riesce a raggiungere i 125 km/h quando è spinta dai soli motori elettrici e per un’autonomia di 50 km grazie alle batterie al litio posizionate nel tunnel, ovvero nello spazio destinato alla trazione integrale nelle Lamborghini 4×4 tradizionali. Le prestazioni dichiarate dalla Casa emiliana parlano di una vettura in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 3 secondi e raggiungere una velocità di punta di 320 km/h. Il consumo medio, calcolato sulle media tre le tre modalità secondo il ciclo NDEC, è di 4,12 l/100 km pari a 98 g/km in emissioni di CO2. Numeri mai immaginabili prima d’ora per una supercar uscita dai cancelli di Sant’Agata.