Mazda2 EV Range Extender, la seconda giovinezza del Wankel
09/12/2013 - daniele.pizzo
Negli ultimi anni è stata l’unica Casa a credere ancora nei motori rotativi, che però per rendimento, affidabilità ed emissioni non hanno ancora raggiunto i livelli dei più tradizionali propulsori a movimento alternativo. Ma per Mazda il motore a ciclo Wankel ha ancora un futuro, un futuro da “range extender”, ovvero quei motori a combustione interna che sulle cosiddette “auto elettriche ad autonomia estesa” (in commercio ci sono attualmente Chevrolet Volt e Opel Ampera) fungono quando necessario da generatore di elettricità per ricaricare le batterie che a loro volta alimentano i motori elettrici.
La Casa di Hiroshima ha infatti messo a punto un piccolo motore rotativo da 330 cc della potenza di 30 CV che ha applicato al prototipo Mazda2 EV, essenzialmente una Mazda2 con motore elettrico da 100 CV e batterie al litio da 20 kW/h. Attingendo da un serbatoio di benzina da 9 litri, questo motore rotativo gira costantemente al suo regime ottimale (2.000 giri) e riesce a portare l’autonomia complessiva della Mazda 2 elettrica EREV a oltre 480 km con emissioni di CO2 che gli ingegneri giapponesi stimano in circa 15 g/km. L’accelerazione 0-100 km/h della Mazda 2 EV Range Extender è di 10,8 secondi, mentre la velocità massima è di 128 km/h.
Essendo più compatto e leggero di un normale motore e pistoni, il motore Wankel si presta dunque bene a questo tipo di applicazione che richiede al motore di mantenere un regime fisso, il che è ottimale per mantenere bassi i consumi e le emissioni inquinanti. Tanto che non c’è solo Mazda a guardare con interesse all’impiego dei rotativi come motori range extender. Anche Audi sta lavorando ad un progetto simile con la Audi A1 e-tron presentata nel 2010 al Salone di Ginevra, una Audi A1 elettrica che grazie all’integrazione con un motore Wankel consumerebbe appena 1,9 litri di benzina ogni cento chilometri.