Civitavecchia: La Destra denuncia, “Il bus a idrogeno fermo da due anni”
22/08/2009 - Nicola Ventura
“Tenere un autobus fermo e, come sembra, “abbandonato” all’interno dell’Autorità portuale, dopo averlo pagato decine e decine di migliaia di euro è un vero spreco e, se confermato sarebbe anche uno scandalo. Parliamo dell’autobus ad idrogeno,
fiore all’occhiello della municipalizzata E.T.M., acquistato in “pompa magna” nel 2007 con fondi regionali. Il bus, gioiello di tecnologia ecocompatibile sarebbe dovuto diventare, nell’intenzione dell’allora Presidente E.T.M. la punta di diamante della già “gloriosa” flotta ETM (“ma che caravelle e caravelle vi ci porta ETM…” recitava una nota pubblicità locale). Ma di quel bus ad idrogeno, che doveva essere tutt’oggi in strada, non ve n’è più traccia, o meglio non ve n’era più traccia almeno fino a qualche giorno fa. Abbiamo scoperto infatti, a onor del vero grazie alla segnalazione di un nostro carissimo amico (nonché solerte cittadino) che il bus in questione è “parcheggiato” da tempo all’interno del porto di Civitavecchia. Tempo presumibilmente remoto, almeno a giudicare dal color polvere dell’autobus (come si evince dalle foto, ma soprattutto dal vivo). Un acquisto ed un investimento, quello del mini-bus ad idrogeno, utile e prezioso per una città come la nostra e sicuramente uno sforzo encomiabile quello della Regione Lazio e dell’assessorato competente. Peccato che il bus ad idrogeno, acquistato nel 2007, sembra sia stato in gran parte fermo, nonostante l’ingente somma di denaro spesa e le solite buone intenzioni della vigilia. Segnalazione questa, che se confermata, trasforma l’investimento nell’ennesimo spreco di denaro pubblico. Chiediamo quindi ai vertici (di ieri e di oggi) della società E.T.M. di confermare o meno quanto riportato (e documentato con tanto di foto) e di spiegare, non tanto a noi ma alla città, le motivazioni che hanno portato all’acquisto prima e all’abbandono poi del mezzo in questione. Ma soprattutto ci piacerebbe sapere se qualcuno in ETM aveva valutato a priori se vi fossero stati i presupposti per un reale utilizzo di un bus alimentato ad idrogeno (oppure no) prima di far spendere soldi alla collettività. Visto che ci siamo vorremmo chiedere, questa volta agli attuali manager ETM, se davanti a un periodo così lungo di sosta, non fosse stato il caso di parcheggiare il mezzo in un più idoneo parcheggio al coperto, magari tra quelli in uso alla Società, quanto meno per salvaguardare il capitale già speso. Alla Giunta Marrazzo che ha sovvenzionato il tutto, ovviamente chiediamo non solo le stesse cose, ma anche se è prevista una qualunque forma di controllo per verificare, a posteriori, se la comunità tragga beneficio dai loro finanziamenti o se vi sia uno spreco di denaro pubblico”.
Fonte: http://www.trcgiornale.it