Accordo tra Volkswagen e BYD per le auto elettriche

30/05/2009 - Nicola Ventura

    Dopo la recente partnership Daimler-Tesla, un’altro marchio tedesco cerca partner per l’elettrico. Il mondo dell’auto sembra infatti spaccato a metà: da un lato i costruttori europei ancorati alle tecnologie tradizionali

    , dall’altro lato quelli asiatici che hanno aperto per primi una breccia verso l’auto del futuro.

    Non si spiegano altrimenti alleanze quali Nissan-Renault e PSA-Mitsubishi, se non nell’ottica di uno scacchiere mondiale dell’auto elettrica, e dell’accaparramento delle batterie agli ioni di litio.

    Così anche Volkswagen potrebbe scegliere BYD come suo partner dagli occhi a mandorla: secondo l’Università di Harvard BYD è entrata nel 2002 nei primi 4 produttori mondiali, essendo il più grande produttore cinese, delle tre diverse tecnologie di batterie ricaricabili, nonché di alcune auto elettriche esposte all’ultimo salone di Detroit.

    Proprio settimana scorsa, il presidente di BYD Wang Chuanfu, già passato agli onori della cronaca per aver bevuto il liquido delle proprie batterie, ha capeggiato la delegazione di managers cinesi in visita in Germania.

    Prima tappa della visita informativa l’Elektrotraktion Technology Centre a Isenbüttel e poi i circuiti di prova a Wolfsburg, discutendo ed effettuando test drive su una varietà di veicoli tra i quali la Golf twinDrive e un prototipo elettrico.

    Ulrich Hackenberg, membro del tavolo dello sviluppo tecnico ha spiegato alla delegazione che Volkswagen, continuando a lavorare alla gamma ‘BlueMotionTechnologies’, prevede che l’ibrido e l’elettrico acquisteranno costantemente maggiore importanza; particolarmente per il mercato cinese BYD potrebbe collaborare a espandere le proprie attività.

    Quindi il presidente del consiglio di amministrazione Volkswagen AG, Dr Martin Winterkorn, e di BYD, Wang Chuanfu, hanno firmato un memorandum di intenti per vagliare una collaborazione per lo sviluppo di veicoli ibridi e elettrici con batterie agli ioni di litio.
    Fonte: http://www.h2roma.org